Betreff
Sulla collaborazione dei cattolici coi socialisti in Germania
Mi è giunta staseraiersera la venerata lettera dell'E. V. R. in data del
2 corrente, nella quale Ella, in vista della prossima venuta a Roma di un Signore del
Centro, mi chiede un rapporto sulla questione dell'alleanza dei cattolici coi socialisti,
speci[tende] specialmente di fronte agli interessi
religiosi.
Trovandomi in letto a causa di una forte influenza,
con febbre e bronchite,con bronchite, chiedo venia all'E. V. se,(anche a causamotivo degli innumerevoli altri lavori, cui cono costretto ad
attendere, malgrado il mio attuale stato di salute),mi permettooso di pregarLa, nella impossibilità di eseguire
convenientemente l'ordine impartitomi, a voler far riassumere alcuni deii seguenti miei antecedenti rispettosi
Rapporti, nei quali detta questione è stata già da me ampiamentetrattata.:Essi sono:
163v
Rapporto N. 31414 del 22 Ottobre 1924 (in risposta
al Dispaccio N. 34408 del 12 Settembre s. a.)
N. 33513 del
6 Settembre 1925 (in risposta al Dispaccio N. 41965 del 28 Maggio
s. a.)
N. 33567 del 12 Settembre 1925 (in risposta al Dispaccio
N. 45372 [sic] del 31 Agosto s. a.)
Come mi
permisi di osservare anche nell'ossequioso Rapporto N. 35269 del
26 Maggio 1926 "Sulla relazione del Rev. P. Bea S. J. = de statu rei
catholicae in Germania =" (riscontrato col Dispaccio N. 1360/26 del 9 Giugno
s. a.).,Comemi permetto
mi permisidi osservare
anchein quest'ultimo Rapporto, è vero che i partiti di destra,
composti nella grande maggioranza (non totalmente) di protestanti,
sono spesso ostili ala Chiesa cattolica, e che anzi talvolta il furor protestanticus può
[giu] spingerli perfino a sacrificare gli stessi propri interessi pur d'
di combattere la odiata Roma; tuttavia
(come ha dimostrato
anche
ancora una volta
la discussione e votazione della recente legge contro le pubblicazioni oscene e
spregevoli) non meno avversi alla ai principi cattolici sono i
socialisti, atei e materialisti, i quali,
164r
soltanto per ragioni prevalentemente
tattiche, e quindi transitorie, hanno moderato negli ultimi tempi ila loro condotta ed i loro attacchi. Sembra
del resto dimostrato dall'esperienza che un buon Concordato (si ricordi il
precedente della Baviera) ed una legge scolastica favorevole alla scuola
confessionale – le due più importanti questioni religiose del momento presente – potranno
aversi, sempre bensì con enorme difficoltà, ma nondimeno più probabilmente, mediante
un'alleanza col partito tedesco-nazionale anziché coi socialisti. La
stessa democratico-giudaica Frankfurter Zeitungnel N. 851 del 14 Novembre 1926 riconosceva
espressamente che una favorevole soluzione della questione concordataria in senso favorevole alla Chiesa "è concepibile soltanto, se si
addivenisse nel campo dei partiti politici ad una intesa fra il Centro ed i
tedesco-nazionali". È ben vero che il Centro ed il partito
tedesco-nazionalequesti
ei due
partiti
frazioni gruppi non formano raggiungono da soli
ei la maggioranza nel Parlamento; tuttavia non sembra che sarebbe forse del tutto impossibile ain una coalizione dei partiti di destra di attirare anche altri
elementi a tendenze conservatrici. Senonché pur troppo nella maggior parte dei membri del
Centro (essi hanno, ad esempio, finora dim
manifestato, salvo
conlodevoli eccezioni,
scarsissimoscarso interesse per il Concordato) a simili interessiproblemi religiosi prevalgono le ragioni considerazioni,
ritenute da essidai medesimi più importanti ed urgenti,
della politica estera e della politica interna sociale, nonché lae loro non dissimulatesimpatiae per i socialisti e164v
nonché l'avversione, in parte senza dubbio
giustificata, contro l'antico regime.contro laforma monarchica
didello Stato.(Si confronti, ad. es., anche il discorso pronunziato dallo
Stegerwald, e riprodotto dalla Germania del 17 Novembre 1926 N. 336,
ove si nega espressamente che la questione scolastica possa essere "la pietra angolare"
della politica del partito).È così che il Centro, come si è visto anche in questi giorni, respinge
subito con ogni energia qualsiasi proposta di coalizione coi tedesco-nazionali o di
formazione di un blocco dei partiti borghesi. Del resto, quanto alla
politica politica estera, dopo il patto di Locarno e l'Entrata della Germania
nella Società delle Nazioni, non sarebbe più possibile, nemmeno nell'eventualità della
partecipazione dei tedesco-nazionali al Governo, di cambiare il corso attuale; e quanto alla
restaurazione monarchica, almeno i più chiaroveggenti membri
di questo partito, ad esempio il Prof. Hoetsch, Hoetzsch,
sono essi stessi persuasi della impossibilità, almeno per ora, di una restaurazione.dell'antico regime.
Lascio <Tralascio> poi dal m di menzionare la
confusione, che negli animi dei cattolici debbonopossono apportare gli elogi, incondizionati e
senza restrizioni, fatti dal partito del Centro a personaggi socialisti, come ad esempio all'Ebert
in occasione dal Presidente Ebert, morto apostata ed impenitente, ed al
Ministro Severing, in occasione delle<a>
sue<a> recenti<e> dimissioni<e> per ragioni di
salute, da Ministro dell'Interno in Prussia.(cfr. la lettera del Sig. Porsch nella
Germania <Kölnische Volkszeitung> N. 745 dell'8 Ottobre
1926).
È superfluo poiinfine che richiami l'alta attenzione
dell'E. V. sul bisogno,
di usare,a mio umile avviso, di usare, a mio umile
avviso, grande riserva e circospezione nei colloqui col det detto Signore del centro, affinché non si ripeta il
fatto del Sig. Marx, il quale, tornato dal suo viaggio di Roma nel Maggio 1925, pretese di
affermare che la politica del partito i aveva incontrato la piena comprensione ed il
gradimento della S. Sede (cfr. succitato Rapporto N. 33513) e Dispaccio
N. 41965).dell'8 Maggio 1925.
È d Sembra del resto alquanto strano che il Centro, il
quale si è proclamato sinora partito puramente politico,
non-confessionale ed indipendente, desideri oraadesso le istr direttive della S. Sede circa la
prossimaeventuale campagna elettorale.
Profitto dell'incontro per confermami con sensi di profondo
ossequio
Dell'E. V. R.
163r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe vom 06. Januar 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19023, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19023. Letzter Zugriff am: 02.05.2025.