Dokument-Nr. 19287
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 22. November 1929

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Ripartizione della somma di dotazione delle diocesi e degli istituti diocesani in Prussia (art. 4 capov. 1 del Concordato)
Come è ben noto all'E. V.  R., l'articolo 4 capov.  1 del Concordato colla Prussia, dopo aver fissato l'ammontare della dotazione delle diocesi e degli istituti diocesani all'ammo a due milioni ed ottocentomila Marchi annui, stabilisce che detta d somma dovrà essere ripartita a norma di uno speciale accordo fra la S. Sede ed il Governo.
Affinché si avesse una base per tale ripartizione, incaricai di prepararla il Rev.mo Mons. Linneborn di preparare un relativo progetto, il quale come deputato al Landtag prussiano aveva già ricevuto dall'Episcopato simili compiti, di preparare un progetto, ciò che egli fece d'accor d'intesa col Ministero del Culto. e delle Finanze. Egli avrebbe voluto che io inviassi il detto progetto ai Revmi Vescovi come definitivo; ma, nonostante le di lui insistenze, mi rifiutai, sia perché non autorizzato dalla S. Sede, come sia anche perché mi sembrava necessario di dare modo ai Revmi Ordinari di esporre le loro osservazioni in una questione di danaro, che li toccava così direttamente. Un punto credetti tuttavia necessario
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di fargli far subi sin da allora notare: al menzionato <a> Mons. Linneborn: Nel menzionato progetto erano stati fissati Marchi 120.000 per gli Istituti filosofico-teologici diocesani di Fulda, Paderborn e Treviri, mentre nulla era stato assegnato per l' il corrispondente istituto quello della diocesi di Limburgo. Ciò Questo è, come ben sa l'E. V., l'Istituto tenuto fondato dai RR. PP. della Compagnia di Gesù coll'approvazione ed e l'appoggio della S. Sede, la quale molto spera da esso per una miglior fo miglior formazione del clero in Germania; esso è stato altresì riconosciuto dal Governo prussiano, pur dopo lunga resistenza, sebbene riluttante, come Seminario diocesano di Limburg. L'Istituto stesso si trova in grandi difficoltà finanziarie ed ha e è può quindi tanto più bi meno rinunziare alla sua parte delle prestazioni dello Stato. Mons. Linneborn, il quale, al pari di un notevole numero di ecclesiastici, massime professori, in Germania, nutre antipatia per detto Istituto, sia per motivi di gelosia, sia per una certa avversione contro la sullodata Compagnia, fece opposizione si oppose sul principio alla
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mia osservazione, affermando che la fondaerezione di esso non era stata necessaria né opportuna, che il Vescovo non era tenuto a pagare i professori perché Gesuiti, ecc. Gli risposi che l'stituto era stato [son] il Vescovo aveva usato in detta quella fondazione di un diritto, ed anzi di un dovere, la in base alla Bolla di circoscrizione; che il detto Provida solersque del 1821; che ad ogni modo l'Istituto in questione ormai di fatto esisteva, riconosciuto così dalla S. Sede come dal Governo, quale Seminario diocesano, e sottoposto alle agli stessi obblighi fissati nell'articolo 12 capov. 2 del Concordato; che perciò sarebbe stata, a mio avviso, una ingiustizia di escluderlo dalle corrispondenti prestazioni finanziarie concordatarie. Fu così che il Linneborn finalmente si indusse ad aggiungere per la a tale scopo nella dotazione reale della diocesi di Limburg la assai pur meschina somma di Marchi 4.740. , ricavata<ndola> però non dai suddetti 120.000 Marchi, ma <sibbene> mediante una <piccola> diminuzione della dotazione reale delle diocesi di Colonia, Münster, Breslavia ed Ermland, le quali hanno le loro Facoltà teologiche mantenute dallo Stato.
Con Foglio Circolare in data del 17 corrente Giugno c. a. tale progetto fu da me inviato (senza però farlo mio) ai Revmi Ordinari ai Revmi Ordinari della Prussia, con non però come proposta della Nunziatura, con
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preghiera di esaminarlo nella Conferenza di Fulda, che doveva aver luogo nell'Agosto seguente e di giungere possibilmente ad una intesa, il cui risultato avrei sottomesso alla definitiva decisione della S. Sede. Già prima della riunione vescovile però in data del sin dal 29 Luglio il Revmo Vescovo di Limburg inviò a tutti gli i summenzionati Revmi Ordinari della uno scritto, in cui muoveva rimostranze per il l'ingiusto trattamento fatto all'Istituto filosofico-teologico della sua diocesi.
La Conferenza vescovile, tra i [s] cui membri anche altre difficoltà si erano manifestate in questa spinosa materia, discusse la cosa nella seduta dell' del 6 Agosto, ma non riuscì a raggiungere giungere ad una risoluzione definitiva, soluzione, sibbene adottò soltanto la seguente decisione provvisoria (cfr. Protokoll der Verhandlungen der Fuldaer Bischofskonferenz vom 6. bis 9. August 1929, n. 2), nella quale tuttavia era data soddisfazione alla domanda del Vescovo di Limburgo:
"Segue una discussione circa il Concordato concluso fra la S. Sede e lo Stato prussiano. Per la divisione delle di dotazioni diocesane valgono i seguenti principi:
I bisogni attuali delle diocesi debbono essere presi come base della divisione. In quanto le condizioni esistenti ndel 1906 hanno subito mutamenti essenziali, debbono in luogo di esse, debbono
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essere prese per base quelle oggi esistenti.
Oltre alle somme destinate agli Istituti d'insegnamento teologicio di Paderborn, Fulda e Treviri, deve dall'intiera somma della dotazione prelevarsenei una somma corrispondente all'equità per l'Istituto della diocesi di Limburgo eretto in Francoforte e, all'occorrenza, anche per quelli di altre diocesi.
Le 'somme di passaggio', le quali non appartengono alla dotazione diocesana, ma soltanto sotto il punto di vista p sotto l'aspetto della contabilità sono comprese in questa designazione, debbono innanzi tutto essere separate dalla somma complessiva.
Per la preparazione della ulteriore divisione della intiera dotazione la Conferenza decide quanto segue:
I Revmi Ordinari fisseranno in primo luogo la la loro opinione e ne daranno comunicazione al Presidente della Conferenza vescovile sino al 30 Settembre. Quindi i rappresentanti di delle Curie vescovili di tutte le diocesi interessate si riuniranno subito in una in una consiglio, consultazione, affine di redigere una [misura] scala di divisione, ripartizione, tenendo conto delle suddette di sum anzidette direttive.
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Rimane da Resta a considerarsi, se debba essere chiamato ad intervenire a questa consultazi riunione o meno in appresso un membro del Ministero di Stato.
Subito dopo le Curie vescovili manifesteranno il loro giudizio sul risultato di questa consultazione.
II progetto definitivo di divisione è sarà quindi fissato dal Presidente della Conferenza vescovile, che lo presentaerà come proposta all'approvazione della S. Sede.
Rimane Rimane riservata una revisione del piano di divisione dopo dieci anni".
La conferenza dei rappresentanti delle diocesi ebbe di fatto luogo nei giorni 21 e 22 dello scorso mese di Ottobre. È stata an Per buona sorte non fu più invitato sorte fu abbandonata l'idea di invitare a parteciparvi un funzionario del Governo, il che sarebbe stato certamente un laico, forse anche un protestante, ed il quale non sarebbe certam rimasto senza dubbio poco edificato ad nell'assistere alle discussioni, a quanto mi è stato riferito, assai [ein Wort unlesbar] e vivaci, di questo, starei per dire dissidio di ecclesiastici tutti intenti vivaci e poco dignitose, di ecclesiastici in lotta per questioni di danaro. Checché sia di ciò, essi giunsero finalmente ad una soluzione, la quale fu poi sottomessa ai Revmi
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Ordinari dall'Eminentissimo Sig. Cardinale Bertram, il che me ne ha dato poi relazione coi due fogli N. G. K. 6944 (con sette Al annessi) [e] dell'11 corrente e N. G. K. 7011 del 14 s. m. L'E. V. troverà i detti documenti qui acclusi in copia. Da essi risulta che Malgrado tante dispute, il nuovo piano di dotazione, è rimasto assolutamente identico a quello trasmesso, come si è più sopra spiegato, dalla Nunziatura per ciò che riguarda gli assegni degli Arcivescovi, Vescovi, Vescovi ausiliari, Dignità, Canonici e Vescovi dei Capitoli metropolitani e cattedrali, e soltanto recente lievi differenze non considerevoli sono state introdotte per ciò che concerne la cosiddetta dotazione reale. malgrado tante dispute, non presenta in realtà notevoli differenze da quello trasmesso già, come si è più sopra spiegato, dalla Nunziatura. abbandonando la base [indicata] indicata dalla Conferenza vescovile di Fulda, si è invece accostato a quella, su cui si fondava il progetto trasmesso. (come preparato, (come si è spiegato più sopra) spiegato, dalla Nunziatura, e dal quale perciò il detto piano non presenta notevoli soltanto lievi differenze, non considerevoli. , e questo pur troppo a vantaggio delle grandi diocesi con popolazione a maggioranza cattolica , - Colonia, Breslavia, Münster - e a danno invece delle più piccole con estesi territori di diaspora. I Secondo che attesta il prelodato Eminentissimo Bertram, i Rev.mi Ordinari hanno tutti dato il loro consenso tutti (con (salvo le due restrizioni, di cui si delle quali si parlerà [poi] in seguito), secondo che attesta il sullodato Emo Bentram, il loro consenso; sembrami quindi che possa subordinatamente che , malgrado i difetti che esso può presentare, possa essere accettato approvato. nel modo, di cui <dirò> appresso. dalla S. Sede. Un nuovo rifacimento non
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porterebbe altro cagionerebbe facilmente spiacevoli [dilazioni] <ritardi> e malcontento e nuovi e odiosità nei riguardi della verso la S. Sede. medesima.
La prima delle suaccennate restrizioni riguarda la diocesi di Limburg. Nonostante che la Conferenza di Fulda avesse deliberato che si dovesse prelevare una "somma corrispondente all'equità" per l'Istituto filosofico-teologico di Francoforte, i rappresentanti delle diocesi non solo non eseguirono tale decisione, ma soppressero anche la [ben misera] misera somma di Marchi 4.740, introdotta, come si è detto, nel primo progetto, adducendo come motivo ragione "che non si tratta qui affatto di un vero Istituto diocesano". Mons. Vescovo di Limburg con foglio diretto all'Emo Card. Bertram in data del 7 corr. (qui unito in copia) ha protestato contro tale procedimento, confutandone anche altresì la motivazione. Il menzionato Eminentissimo avrebbe preparato un nuovo progetto, in cui la detta somma di Marchi 4.740 verrebbe ottenuta, diminuendo la in eguale misura la dotazione reale di tutte le altre diocesi; aggiunge tuttavia che "questa diminuzione dovrebbe ess riuscire assai amara (sic!) per la maggior parte delle diocesi, specialmente per quelle, che, come Colonia, Münster, Ermland, Fulda, Hildesheim, Osnabrück, hanno consentito al nuovo progetto di dotazione soltanto per
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grande condiscendenza nell'interesse dell'accordo".
La seconda restrizione è stata fatta dal Rev.mo Mons. Schreiber, Amministratore Apostolico di Berlino, il quale ha consentito soltanto nella supposizione che dopo dieci anni abbia luogo una revisione dell'attuale progetto. "Io credo meglio, osserva l'Emo Bertram, di non fissare questo punto, lasciandolo come una cura posteriorum temporum". Al quale riguardo sembra tuttavia potersi replicare che, se non si teneva resta in qualche modo aperta nella relativa Convenzione col Governo la possibilità di una revisione, nell'avvenire questo potrebbe a buon diritto nell'avvenire, pur senza determinazione di tempo, il Governo potrebbe rifiutarsi di ammetterla.
Ciò premesso, mi sia lecito di fare sottoporre umilmente la seguente subordinata proposta: Al Governo la S. S. proponga al giudizio dell'E. V. il <la> seguente modus procedendi: soluzione: 1°) Proporre al Governo senza mutamenti il piano accettato ora dai Vescovi, tuttavia con una clausola, la quale lasci alla S. Sede riservi alla S. Sede il diritto di proporre chiedere condizioni in futuro modificazioni, qualora esse appariscano necessarie od opportune. All'Emo Bertram si comunichi 2°) Comunicare all'Emo Bertram che la S.  Sede, allo scopo di evitare ulteriori dilazioni (le quali ritarderebbero anche i pagamenti dello Stato con
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danno dellae Chiesa ) diocesi in Prussia), ed anche per non dare al Governo la penosa impressione di [ein Wort unlesbar] dissensi e di dispute in questa materia, ha proposto [ proponendo] ha proposto al medesimo inalterato il suddetto piano di divisione. Siccome però non può non ritenere come giusta fondata la rimostranza domanda del Vescovo di Limburg, la quale fu ammessa anche espressamente dalla Conferenza vescovile di Fulda, lascia alla coscienza dei affida <alla coscienza> ai <dei> Revmi Ordinari di riparare in coscienza essi stessi sin da ora secondo giustizia ed equità a tale mancanza, di una ripartizione ufficiale, riservandosi di tenerne poi conto, in una eventuale revisione, d'accordo col Governo, del [ein Wort unlesbar] qualora si addivenisse, d'accordo col Governo, ad una revisione dell'attuale ripartizione.
Data l'urgenza della cosa, poiché anche Siccome poi l'Emo Bertram chiede una solle pronta rapida conclusione della relativa Convenzione d collo Stato prussiano, avendo "avendo, così egli afferma, tutte le diocesi, urgente bisogno del pronto pagamento degli aumenti di dotazione in virtù del Concordato", oso di pregare l'E. V. di volermi far pervenire colla maggior possibile sollecitudine le Sue venerate istruzioni, al riguardo, come pure di autorizzarmi (se così la nulla osta, al riguardo <da parte dell'E. V.)> a chiedere presentare altresì al Governo lae domandae, di cui è
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parola nel l' numero VII nel n. IV della Lettera G. K. 6944 dell'Emo Bertram e nella e nel susseguente Foglio G. K. 7011 dell'Emo Bertram.
In tale attesa, m'inchino
31r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 22. November 1929, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19287, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19287. Letzter Zugriff am: 29.04.2024.
Online seit 20.01.2020.