Dokument-Nr. 19291
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 25. November 1928

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Provvista della diocesi di Hildesheim
Non appena mi pervenne il venerato Dispaccio N. 2040/28 in data dell'11  Settembre p.p., mi diedi premura di ricercare una formula, grazie alla quale fosse possibile pro hac vice di accordarsi col Governo prussiano per la provvista della vacante diocesi di Hildesheim. Ciò mi parve in realtà tanto più opportuno, in quanto che le numero gravi ssime difficoltà, che si oppongono ancora alla conclusione del incontrano ancora nelle trattative per il Concordato, non lasciano tuttora prevedere se e quando potrà giungersi alla conclusione del medesimo. In tale condizione di cose poteva può veramente sembrare [veram] dannoso di lasciare la diocesi vaca che quella Sede vescovile rimanga più a lungo vacante, per un tempo così lungo, anche a causa della età avanzata del Vicario capitolare, Revmo Mons. Giovanni Hagemann.
27v
Esclusa la elezione capitolare pura e semplice, la quale non era nella mente che non è nelle intenzioni della S. Sede, come secondo quanto mi venne comunicato anche in Roma nello scorso nel passato mese mese di Maggio, rimanevano, possibili, a mio umile avviso, due sole possibi soltanto le due seguenti soluzioni, pro hac vice sempre naturalmente pro hac vice: 1º) il modo adottato nello scorso anno 1927 per la provvista della diocesi di Rottenburg, ove il Capitolo elesse il nuovo Vescovo fra tre candidati proposti dalla S. Sede, la quale poi chiese il "nulla osta" politico del Governo del Württemberg. 2º) la [sic] nomina da parte della S. Sede, medesima, previa intesa del col Governo, come si praticò più volte ripetutamente anche prima della rivoluzione. Avendo fatto conoscere ciò manifestato questo punto di vista, – come da me e dichiarando esplicitamente che non avevo alcuna istruzione in proposito dalla S. Sede – al Sig. Ministro del Culto, questi, egli, dopo aver portato la questione
28r
nel dinanzi al Consiglio dei Ministri, si dichiarò pronto ad accettare il la secondoa punto, soluzione, a condizione purchcheé il capitolo cattedrale rinunziasse al suo diritto. di elezione. Gli sembrava infatti che questa fosse più conforme alle Bolle di circoscrizione (che il Governo ritiene come tuttora in vigore), anziché dell'altra, la prima soluzione, la quale introdurrebbe, già prima del futuro Concordato, un nuovo modo di elezione vescovile. Mi rivolsi allora al medesimo, a questo, proponendo una formula di al Capitolo, invitando<lo> a rimettermi una dichiarazione scritta ostensibile, nella quale in <secondo una formula da me preparata, in> cui però non si parlasseava più di del detto diritto (il (il quale di elezione (che non esiste più secondo la [re] mente della S. Sede), ma nella quale il Capitolo, pregava invece il S. Padre, in vista degli inevitabili danni che deriverebbero alla diocesi da un ulteriore prolungarsi della vacanza, ed in considerazione del fatto che non può ancora prevedersi con sicurezza il termine delle delle pendenti negozia trattative concordatarie, pregava supplicava il S. Padre di procedere Egli stesso alla provvista della diocesi. Il Capitolo, sebbene non senza deplorare (come mi ha partecipato significato in una missiva, lettera confidenziale) non senza deplorando<i> che il Governo non abbia aderito accettato il primo dei succitati surriferiti modi, il quale gli avrebbe pur lasciato una qualche parte-
28v
cipazione nella scelta del nuovo Pastore, mi ha tuttavia rimesso la suaccennata dichiarazione, che l'E.V.R. troverà mi permetto di qui acclusa accludere in copia, e che è stata tr trovata sufficiente soddisfacente dal Signor Ministro del Culto. Se quindi Sua Santità si degnasse di approvare quanto sopra, un tale modus procedendi, nulla più osterebbe alla immediata nomina del nuovo Vescovo, da parte della S. Sede, salvao la previa interrogazione al Governo che il [ein Wort unlesbar] previo "nulla ostia" politico del Governo.
Per venire ora a parlare del caso dei candidati, i quali a mio umile potrebbero essere presi in considerazione, per l'alto ufficio in discorso nel presente caso, mi sia lecito di premettere che il Capitolo cattedrale, in via di semplice informazione personale, mi ha es sig partecipato con foglio del 24 Ottobre u.s. i nomi degli di tre ecclesiastici della diocesi di Hildesheim, i quali che sarebbero, a suo avviso, atti per l'ufficio in discorso: Essi il Revmo Giovanni Bluel, Canonico e Reg Rettore del Seminario, ve il Revmo Canonico Dr  Ottone Seelmeyer, ed il Rev. Dr  Giuseppe Mackens, professore nel Seminario anzidetto. medesimo. Dalle informazioni notizie,
29r
che ho potuto mi è stato possibile di assumere, sembra che il secondo, vale a dire il Seelmeyer, potre potrebbe essere abbia qualità notevoli avrebbe buone qualità, per il governo diocesano; secondo quanto mi scriveva anzi, a giudizio dell'l'Eminentissimo Sig. Cardinale Bertram (oriundo di e poi Vescovo di Hildesheim), in una lettera dir da lui direttami in data del 15 Maggio c. a., dieci giorni dopo la morte del compianto Mons. Ernst, il Seelmeyer, egli , indica "un "sacerdote irreprensibile, che ha dato p buona prova di sé <e sperimentato> nelle questioni giuridiche e nella trattazione degli affari", anzi sarebbe "tra i membri del Capitolo cattedrale l'unico che possa essere designato come persona idonea",. come ricordo che mi mi scriveva con in nella una lettera direttami in data del 15 Maggio c. a., poco dieci giorni dopo la morte del compianto Vescovo Mons. Ernst. Nato il 3 Gennaio 1877 in Nordstemmen (diocesi di Hildesheim), studiò dal 1 compiuto il corso ginnasiale studiò dal 1895 al 1899 filosofia e teologia nella Università di Münster e nel Seminario vescovile di Hildesheim, e quindi dal 19202 al 1904 (come cappellano di S. Maria dell'Anima in Roma) dirit diritto canonico nella Pontificia Università Gregoriana, in Roma, ove conseguì il dottorato la laurea in detta disciplina dottorale. la laurea in questa disciplina. Dopo aver aver ricoperto varie mansioni, sia nella cura delle anime, come cappellano, sia nell'amm nella'amministrazione Curia diocesana, venne nominato il 29 Marzo 1928 Canonico della Cattedrale.
29v
Quantunque perciò però il Seelmeyer possa considerarsi come un candidato per sé atto, ritenersi per sé quale come candidato idoneo, le sue qualità non sono sarebbero tuttavia, come secondo che mi risulta anche da ottima buona fonte, talmente convincenti, che non giovi molto al di sopra della media, di guisa che mi è parso conveniente di cercare altri soggetti più capaci anche fuori della diocesi di Hildesheim. Ciò ammetteva, del resto, lo stesso Capitolo, allorché nel succitato foglio del 24 Ottobre soggiungeva: "Abbiamo altresì esaminato la opportunità di nominare indicare pure persone appartenenti ad altre diocesi, ma abbiamo lasciato aperta tale questione, perché, da una parte, non conosciamo le medesime come sarebbe necessario e, dall'altra, nell'assumere informazioni avrebbe potuto essere messo in pericolo il mantenimento del segreto". Ed egualmente l'Eminentissimo Bertram nella prelodata lettera così si esprimeva: "Se si dovesse fare una lista (di candidati), dovrebbe rivolgersi lo sguardo anche a persone all'in fuori della diocesi".
A tale scopo mi permetto di richiamare umilmente l'attenzione della S. Sede sul Rev. Sac. Dr. Adolfo Donders, nato il 15 Marzo 1877
30r
in Anholt (diocesi di Münster), ordinato sacerdote il 9 Giugno 1900. Dal Fu cappellano dal 1900 al 1902 fu cappellano in Duisburg, e dal 1902 al 1911 cappellano in Münster. Nel 1911 divenne fu nominato Vicario e predicatore nella di in quella Cattedrale; nel 1919 divenne libero docente e nel 1921 professore di omiletica nella fFacoltà teologica della Università di Münster. Egli gode generalmente fama di [ein Wort unlesbar] ecclesiastico assai pio e devoto al S.  Padre; è assai ammirato come oratore; ricopre anche ha ricoperto per molti anni altresì l'ufficio di Segretario generale del Comitato centrale per i Congressi cattolici della Germania. Il Rev. P. Ernesto Böminghaus S.J., professore nell'Istituto filosofico-teologico di Francoforte, il quale ha avuto occasione di avvicinare per ben sei anni in Münster il Sac. Donders, da me interrogato, mi ha scritto che egli lo ritiene come del tu del tutto adatto al per l'ufficio episcopale. vescovile. Nella sua Egli loda altamente la sua sincera pietà, il suo senso cattolico, il suo zelo, il nella cura delle anime, il suo spirito apostolico, che si rivela anche nelle sue lezioni, colle quali e esercita la migliore
30v
influenza sugli studenti di teologia. Stima quindi che il Donders sarebbe "un ornamento dell'Episcopato tedesco". – Meno note sono le sue doti qualità come <di> amministratore, non avendo egl a egli avuto speciale occasione di occuparsi in questo campo; ma sembra che potrebbe eventualmente essere aiutato da un buon Vicario generale, ad esempio dal sunnominato Canonico Seelmeyer, <forse> più versato di lui in simili affari.
È noto L'E.V. ben sa che la diocesi di Hildesheim è sprovvista di un proprio Istituto per gli studi filosoficio-teologicio, onde i candidati allo stato ecclesiastico sono debbono compiere, il detto corso , i loro studi (ad eccezione dell'ultimo anno di Seminario pratico) fuori della diocesi. Il defunto Mons. Ernst pur troppo non solo non inviava egli stesso giovani della chierici a studiare in Roma a Roma nel Collegio Germanico-Ungarico, a Roma, ma nemmeno permetteva di andarvi a coloro che lo avrebbero desiderato. Certamente lo stesso non avverrà avverrebbe per il Donders. , attaccato alla S. Sede ed amico della Compagnia di Gesù. Per ogni buon fine, Qualora tuttavia, qualora egli dovesse egli essere egli il <il> prescelto dal S. Padre, sarebbe, a mio subordinato avviso, assai opportuno che, richiamare seche, nel comunicargli riservatamente, prima della pubblicazione della nomina, ufficiale della nomina, l'intenzione di Sua Santità di preporlo alla Sede vescovile di Hildesheim, gli si facesse delicatamente e sub secreto presente l'assoluto il bisogno che una parte notevole di la convenienza che una qualche parte degli alunni, – massime tra quelli, che danno di sé maggiori speranze i quali per la loro intelligenza, assiduità allo studio e pietà danno di sé maggiori speranze, –
31r
siano vengano formati ed educati o nel sullodato Collegio Germanico-Ungarico, o presso la Facoltà teologica di Innsbruck, ovvero nel nuovo Istituto filosofico-teologico di Francoforte.
Mi sia permesso infine di aggiungere che la nomina del Sac.  Donders produrrebbe buoni effetti anche in vista delle pendenti e così incerte trattative concordatarie. Essendo egli, infatti, invero, professore di [gr] in una Università dello Stato, ciò la sua scelta farebbe ottima impressione in una gran parte della nella opinione pubblica e sarebbe la migliore risposta al alla anche non cattolica e gioverebbe così a ribattere col fatto l'accanita campagna, che si muove ed alle e le maligne insinuazioni, che si muovono <in vista del futuro Concordato si muovono> attualmente nella stampa contro la S. Sede a riguardo della elezione dei Vescovi.
Chinato
112r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. November 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19291, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19291. Letzter Zugriff am: 14.05.2024.
Online seit 20.01.2020.