TEI-P5
Dokument-Nr. 19973
Tornato ieri a Berlino, ho subito profittato della occasione del
ricevimento di Capo d'Aannopresso il Sig. Presidente del Reich, per fare al a questo
Ambasciatore della Unione delle Repubbliche socialiste dei Soviety, Sig. Krestinski, -
la senza esseredovere così obbligatonéa
diné chiamarlo né ancor menoad
di
ad andare da lui, - la comunicazione indicata nel venerato
telegramma cifrato dell'E. V. R. N. 62. La cosa non
èè riuscita mai tanto più agevole,e naturale, in quanto che, essendo egli Sotto-Decano del Corpo
diplomatico, mi trovavo secondo l'ordine della precedenzami trovavo vicino a lui.e ho avuto per <ciò> conseguenzacosì tutto il tempo per parlargli. Ho cominciato col
[me] ricordargli il colloquio avuto dal Sig. Bratman-Brodowski, C col
Revmo Mons. Consigliere di questa Nunziatura (Rapporto N. 38360) ed ho detto che la
S. Sede non stima possibile di continuare le trattative, mentre tanti sacerdoti e
religiosi, tra i quali Mons. Sloskan, Mons. Skalski, l'Esarcapure
pronta a negoziare; che dell'esarca Feodorow si trattò anzi fin da
vari anni or sono; e che perciò il Governo di Mosca non avrebbe
compresocomprenderebbecomeper qual motivo
ora laadesso la S. Sede volesse,esig<e>essecomequale condizione preliminare delleper le trattative (condizione che egli
[aveva] non sembrava di credere che sarebbe
accettata), la liberazione di quei prigionieri. Ho replicato al Sig. Krestinski che la
persecuzione religiosa si eraèrecentementerecentemente inasprita, come provaava anche il fatto che q i summenzionati
sacerdoti e religiosi eranosono stati esclusi dalla recentedall'ultima amnistia, [oltreché] e dimostr<a>ava pure il discorso del Sig. Jaroslawski. HoAggiunto [sic]si che la S. Sede esig
eevareclama la scarcerazioneliberazione di quegli innocenti e che altrimenti il
S. Padre si vedrebbe nella necessità di denunziare dinanzi alla
cui a cui la
S. Sede aveva nell'Ottobre scorso limitato que le
trattative semi-officiali,(ha egli soggiunto, notato,), dirette alla emanazione di una legge unilaterale, ripetendomentre cheosservando che erano stati tralasciati o
rimandati a tempo indefinito ialtri punti, ai quali invece il Governo avevahainteresse., quale,
ad esempio, quello relativo al diritto di proprietà sugli edifici e gli oggetti del
culto. Al che ho risposto richiamandomi aiAl chemi èstatofacile
non difficiledi rispondere,ripetendoi concetti già espressi al Sig. Krestinski nell'Ottobre passato per [ein Wort
unlesbar] in conformità del venerato RDispaccio N. 2680/27 e del Voto
ivi allegato, e facendo ancheinoltre osservare che il primo dei punti allora proposti, - nel
quale cioè la S. Sede dichiarava che nella nomina dei nuovi
Vescovi avrebbe tenuto conto delle obbiezioni di ordine politico, che fossero mosse contro
l'uno o l'altro candidato, - era tutto nell'interesse ed a vantaggio del
Governo.
Nel riferire quanto sopra all'E. V., m'inchino
142r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Online seit 20.01.2020.
Dokument-Nr. 19973
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 01. Januar 1928
Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
Colloquio coll'Ambasciatore dei Soviety
142v
Feodorow,Feodoroff, sono perseguitati e tenuti in prigione. L'Ambasciatore ha
subitoimmediatamente obbiettato che l'incarcerazione dei detti
ecclesiastici e religiosi non è cosa nuova, ma che esisteva già nell'Ottobre scorso,passato, allorché tuttavia la S. Sede diede l'ultimala nota risposta e quindi era
143r
al mondo intierocivile simili [azioni] persecutrici.oppressioni. Il Sig. Ambasciatore ètornatoò allora a lamentare chesulla questione delle tre note domande, Nel riferire quanto sopra all'E. V., m'inchino