Dokument-Nr. 20096
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe
Rorschach, 29. September 1926

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
[Kein Betreff]
Personale
Carmo Monsignore,
Pochi giorni prima della mia partenza da Berlino per Rorschach venne a visitarmi il Conte Maurizio Pallfy [sic], già Consigliere dell'Ambasciata d'Austria-Ungheria presso la S. Sede. Egli mi parlò di varie cose riguardanti la Cecoslovacchia, in particolare della questione dei beni delle diocesi dell'Ungheria, situati in quello Stato. Infine poi mi portò il discorso su un imp di un personaggio politico, che è stato già Ministro in Cecoslovacchia (ma del quale, pur troppo, non ricordo bene il nome, simile, per quanto posso rammentare, a Hoyo o Hoya); disse che esso sarà in un prossimo avvenire Capo del Governo, ed inizierà, in contrapposizione a Beneś, una politica di riavvicinamento verso la Germania, per il quale
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scopo (aggiunse egli sotto il più stretto segreto) aveva preso già contatto con le Autorità competenti di Berlino. Il Conte Pallfy stimava opportuno che egli avesse meco un ab colloquio in forma del tutto privata e segretissima, per vedere in qual modo fosse possibile di regolare il rapporto colla S. Sede. Non mancai, da parte mia, di far comprendere al Sig. Conte che la persona più adatta a tale scopo sarebbe stato il Revmo Mons. Arato, Incaricato d'affari a. i. della S. Sede in Praga; ma egli insistette. Siccome, però, io soggiunsi che sarei presto partito da Berlino in congedo, mi sembrò che il Conte Pallffy giudicasse assai difficile di combinare un incontro, e così io non pensai più alla cosa.
Giunto invece qui, ho ricevuto invece vari telegrammi del Conte Palffy, tra i quali uno oggi stesso, in cui chiede se il detto Signore può venire Sabato o Domenica. Ho
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risposto - sotto altro nome - esser dispiacente di non poterlo ricevere in quei giorni, riservandomi di dargli ulteriori notizie. Ella sa, carissimo Monsignore, che io ho abbastanza grattacapi in Germania, per desiderare anche minimamente di immischiarmi in affari, che non mi riguardano. Per non mancare, tut nondimeno, al mio dovere, mi permetto di chiederle: ritiene la S. Sede opportuno detto colloquio? Osta alcunché al medesimo? Mi sarebbe per ciò necessaria una immediata risposta telegrafica. Quatenus negative, cercherò di d esimermi cortesemente. Quatenus affirmative, mi sarebbe ben utilie qualche alcune una qualche direttivea, su almeno su l'una o l'altra questione più importante (ad es., festa di Hus, nomina dei Vescovi, beni ecclesiastici, ecc.); ma occorrerebbe che essa mi pervenisse colla massima sollecitudine.
ChiedendoLe venia dell'involontario disturbo, ed in attesa mi è caro di confermarmi
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe vom 29. September 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 20096, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/20096. Letzter Zugriff am: 14.05.2024.
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