Dokument-Nr. 6705
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Rorschach, 31. Mai 1919

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sul Santuario della "Dormizione"
Compio il dovere di significare all'Eminenza Vostra Rma che l'Emo Sig. Cardinale von Hartmann in una sua lettera con foglio in data del 17 corrente, g pervenuta omi oggi, mi ha espresso la sua viva riconoscenza per le notizie da me comunicategli, in omaggio alle venerate ossequiate di Lei istruzioni di Vostra Eminenza (impartitemi colla lettera personale del 10 Aprile scorso), circa il Santuario della "Dormizione". Al tempo stesso mi ha manifestato la sua penosa impressione per aver l'Abate di Maredsous assicurato l'E. V. che l'Abate Primate e l'Arciabate di Beuron erano favorevoli a che il Santuario medesimo fosse affidato ai Padri di Maredsous, mentre mentre invece il menzionato Abate Primate gli ha fatto sapere ripetutamente che egli non aha avuto alcuna notizia dei passi dell'Abate di Maredsous, del quale anzi deplora la condotta.
43v

Il sullodato Emo osserva inoltre che la "Dormizione" non è in alcun modo proprietà della Congregazione di Beuron, ma della Società di Colonia per la Terra Santa (Cölner Verein vom h. Lande), di cui è presidente l'Arcivescovo. di Colonia. Ad essa l'Imperatore di Germania donò nel 1898 il terreno del Santuario, sul quale la Società stessa mediante l'impiego d'ingenti somme edificò una chiesa ed un monastero, affidandone l'ac provvisoriamente la custodia e l'amministrazione ai Benedettini di Beuron dell'Abazia di S. Giuseppe, ma riservandosi ene il diritto di la proprietà. Questo stato di [cose] diritto sarebbe a giudizio del Cardinale von Hartmann, è rimane pienamente salvato, se, come il Cardinale von Hartmann egli dice di aver appreso dall'Abate Primate, nella dichiarazione scritta, che V. E. ha richiesto voluto reclamato dall'Abate di Maredsous, si stabilisce che i Padri di questo Monastero si sono obbligati si obbligano a lasciare in ogni momento a lasciare ed a restituire il Santuario su richiesta della Società di Colonia. Siccome tuttavia nella prelodata lettera personale dell'E. V. non si parla affatto di detta Società, ma unicamente soltanto dei Benedettini di Beuron, e perciò di questi
44r
soltanto io ho fatto menzione nella mia comunicazione all'Arcivescovo al Cardinale Ha von Hartmann, penso che riuscirebbe all'Emo di non lieve soddisfazione, se io potessi eventualmente completare nel senso suindicato le notizie già partecipategli; per il che sono in attesa di eventuali delle venerate istruzioni dell'E. V. – Intanto l'Emo, per affine di chiarire calmare le apprensioni dell'opinione pubblica in Germania la questione e di calmare gli animi (così egli si esprime), in ha fatto pubblicare (non so però in verità con quanta o prudenza) prudentemente, avuto riguardo alle Autorità inglesi) sulla Kölnische Volkszeitung (non so però in verità con quantao prudenza) prudentemente, avuto riguardo alle Autorità inglesi) l'articolo, che qui ho unito ho l'onore di inviare all'E. V.
Dopo di ciò, chinato
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 31. Mai 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 6705, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/6705. Letzter Zugriff am: 29.04.2024.
Online seit 19.12.2012.