Riferendomi ai venerati Dispacci dell'E. V. R.
NN. 888/27 e 1116/27 rispettivamente in data del 23 Marzo e 6 Aprile
c. a., e facendo seguito ai miei rispettosi Rapporti NN. 37160 e 37429 del
28 Marzo e 13 Maggio, e mi do premura di inviare qui acclusa copia della
risposta [provvisoria] del Sig. Cancelliere del Reich, Dr.
Marx, in data del 16 corr., alle [premure]
d al passo da me compiuto, in adempimento degli ordini impartitimideall'E. V., a favore dei cattolici in
Russia.
Malgrado le speranze che sembrerebbe lascerebbe concepire la
summenzionata lettera del Cancelliere, non pe sembra tuttavia che vi sia, almeno per
ora, una qualsiasi probabilità di esito favorevole. Ciò
ri-154v
sulta già dall'Esposto del Sig. Conte
Brockdorff-Rantzau, Ambasciatore di Germania in Mosca, da me già trasmesso col citato Rapporto N. 37429. Ieri sera il sunnominato Sig.
Conte, attualmente in Berlino, venne a visitarmi. Egli, di carattere estremamente
suscettibile, era rimasto oltre ogni dire offeso per il passo anzidetto. MiCon grande eccitazione mi disse che egli si
eraegli in passato si era adoperato con ognitanta premura per soddisfare agli
innumerevoli
ai continuidesiderile continue domande della S. Sede (die ewigen Wünsche) della S. Sede,der Kurie),edche aveva per ciò ricevuto perciò lettere di ringraziamento sia dal S. Padreda Sua Santità che da V. E.; agligli era riuscito quindi
per lui
per lui straordinariamente penoso
offensivopenoso che la S. Sede si fosse rivolta ora al Cancelliere
(il che era (il quale, del resto, non poteva, come di
fattoin realtà aveva compiuto,fatto,
altro mezzo che di rimettere la cosa a lui stesso),a lui
)ed all'ambasciatore stesso),e ciò tanto155r
più cheperché una eguale démarche era stata effettuata anche presso
l' il Governo di Vienna., che aveva alla sua volta dato un corrispondente incarico al Ministro di
Austria in Mosca.Tale
IlUn simile modo di procedere della S. Sede,
era,ed i mezzi da Essa scelti, secondo lui, non solo non
conduceono allo scopo, ma non fanno che aggravare sempre più la
situazione, dando motivo al Governo dei Soviety di prendere misure sempre più restrittive e
severe., come fu <è stata> <fu> la proibizione, emanata
nello scorso mese di Ottobre,<,>
dopo il viaggio di Mons. d'Herbigny, per tutti i sacerdoti non aventi la citt stranieri di esercitare il
ministero spirituale nel territorio della Unione. L'Ambasciatore dichiarò che,
- nonostante la influenza, di cui senza dubbio egli gode a
Mosca, ma la quale tuttavia non deve essere giudicata
esageratamente -,deve essere esagerata -, gli è impossibile di ottenere nel
momento presente quanto la S. Sede richiede; occorre quindi aspettare. Irritatissimo
il Conteegli si mostrò poi per un articolo del Sig.
von Lama, pubblicato nellaapparso sul giornale cattolicoAugsburger Postzeitung N. 65 del 19 Marzo corr. anno, nel quale
l'Ambasciata germanica in Mosca, con ed il Conte stesso,
vengo-155v
no accusati di curare
promuovereappoggiare soltanto gli interessile domande dei protestanti in Russia, e non di
trascurare invece quelle dei cattolici, anche di lingua tedesca, con danno detrimento
altresì degli stessi interessi della cultura
tedesca nazionali e culturali della Germania. Il Cancelliere Marx, ha aggiunto l'Ambasciatore,, soggiunse l'Ambasciatore, lo haaveva ricevuto ed accolto con la massima cordialità e si èera dimostrato oltremodo indignato per simili perfidi attacchi; l'Ambasciatoreegli mi fece capire che attendeva ora dalla S. Sede una riparazione. soddisfazione.
Allorché il Conte, il quale nella sua nel suo stato di agitazione non mi
lasciava di pamai parlare, mi permise af alfine, dietro mia esplicita
osservazione, di rispondere,ai suoi lamenti, cominciai col dirgli che la Nunziatura era
completamente estranea all'articolo dell'AusgAugsburger Postzeitung, giornale bavarese, che io non leggo
nemmenoquindi nemmeno più dacché ho lasciato Monaco. Quanto al passo
compiuto presso il Cancelliere,156r
gli feci notar
ricordai come nel Gennaio scorso mi ero rivolto precisamente e
direttamente a lui stesso per la liberazione di vari cattolici di rito slavo, i
quali si trovano pri
incarc nelle carceri russe; ma egli mi aveva fatto conoscere,sapere, prima per mezzo del Conte von Zech, e poi
con lettera del 3 Febbraio, essergli impossibile, almeno per il momento, di
intervenire a tal fine. ÈIn seguito a ciò è naturale che, perdurando anzi aggravandosi
sempre più la persecuzio la triste situazione deipersecuzione contro i cattolici in Russia, la S. Sede abbia
tentato altre vie per ottenere un qualche miglioramento, né può davvero dirsisostenersi che le sue domande siano state eccessive, essendo esse
invece ridotte al al più stretto necessario; e che
oltrilil che tuttavia neppure è stato concesso dal
Governo dei Soviety. È facile di dire che occorre aspettare; ma intanto,
ad esempio, molti innocenti sacerdoti e fedeli cattolici
languiscono miseramente nelle prigioni,; e la
S. Sede non potevapuò rimanere insensibile ed inattiva
di
156v
fronte alla loro misera sorte. Se il Sig. Conte trovava, come
aveva affermato,asserito, inadatti od inopportuni i
mezzi scelti dalla S. Sede medesima per portare rime un qualche rimedio a tanti
mali, aggiunsi che gli sarei stato ben grato se egli, che così bene conosce le condizioni
della Russia, avesse voluto indicarmi qualei fossero la via opportuna quelli
conducenti allo scopo. L'Ambasciatore, che si era intanto venuto calmando, non seppe
rispondere e non poté che stringersi nelle spalle.
Il Conte Brockdor mio
interlocutore, il quale mi disse pure che è assaiessere per lui, malgrado la difficoltà della sua missione, assai
interessaninteressante
di fare la politica coi dirigenti dei Soviety, che qualificò per
assai intelligenti ed abili, affermò che la situazione economica in Russia, sebbene assai
d indubbiamente difficile,grave,si viene pian pianoprogressivamente migliorando. Data, tuttavia, la notoria simpatiainclinazione del Conte verso i
Soviety,157r
non potrebbe senz'altro prestarsi sembrami
che possa prestarsi senz senz'altro intiera fede alle di lui
informazioni.
Chinato
154r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 23 May 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 19157, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/19157. Last access: 02-05-2025.