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                            Dokument-Nr. 14695
                         
                        
                        
                             
                        
                             
                        Eminenza Reverendissima,
Stamane il Consigliere Ministeriale Sig. Denk
, Incaricato d'Affari di Prussia
 in Monaco, mi ha consegnato,
        per incarico del suo Governo, la qui acclusa istanza
        indirizzata dall'Eminentissimo Sig. Cardinale Bertram
 e dal Capitolo di Breslavia al Ministro del Culto
 in
        Prussia, allo scopo di tutelare i beni di quella chiesa cattedrale situati in
            Polonia
.
L'istanza comincia col ricordare come l'anzidetta chiesa cattedrale possiede da secoli in Tscheschen, Conraden e Tscheschenhammer dei beni (consistenti in un fondo ed in foreste della superficie totale di circa 3000 ettari) legittimamente acquistati nel 1622, i quali furono ad essa lasciati anche al momento della secolarizzazione
, principalmente perché le relative rendite non vanno ai
        Canonici come redditi beneficiali, ma sono destinate per la manutenzione dell'edificio del
        Duomo, per il culto e per il pagamento degli impiegati del Capitolo e degli inservienti del
        Duomo medesimo. – Col trattato di Versailles
 il territorio, nel quale è situata la massima parte di detto possedimento, è passato
        allo Stato polacco
. In seguito all'amministrazione forzosa da questo
        costituita ed alle elevate tasse imposte a quei beni, le entrate sono notevolmente
        diminuite, di guisa che, mentre nel 1914 esse ammontarono a Marchi 64.000, invece negli
        anni 
, a collette nella Chiesa stessa ed a sussidi
        versati dall'amministrazione diocesana, è stato possibile, sebbene a grande stento, di
        mantenere il bilancio del Duomo.
Nel Concordato fra la Sede Apostolica e lo Stato polacco
 (così prosegue l'Esposto in discorso) non si è neppur assicurato
        il diritto di proprietà della chiesa cattedrale di Breslavia su questi beni, ma sono
        previsti a tale riguardo soltanto speciali accordi. L'istanza conclude nei seguenti termini:
        "La ben fondata preoccupazione, che da ciò deriva rispetto ai beni in parola, ci spinge a
        pregare rispettosamente V. E. a volersi adoperare, affinché da parte dello Stato
        prussiano siano intrapresi presso la S. Sede ed eventualmente anche di fronte allo
        Stato polacco i passi che sembreranno opportuni per la tutela dei diritti della chiesa
        cattedrale, trattandosi del possesso di un Duomo situato in Prussia e di interessi vitali di
        una corporazione ecclesiastica, la quale non può che invocare la protezione dello
        Stato".
Prescindendo dal contenuto della surriferita supplica, di cui giudicherà nel Suo superiore senno l'Eminenza Vostra Reverendissima, sembra in verità alquanto singolare che l'Eminentissimo (col suo Capitolo), invece di rivolgersi direttamente alla S. Sede, la Quale è stata sempre così larga di difesa e di
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico 
                        
                             
                        Online seit 24.06.2016, letzte Änderung am 26.06.2019. 
                    
    Dokument-Nr. 14695
Pacelli, Eugenio
 an Gasparri, Pietro
München, 07. April 1925
                        Regest
Pacelli übersendet eine Eingabe, mit welcher der Breslauer Fürstbischof Kardinal Bertram und das Breslauer Domkapitel den preußischen Kultusminister Becker um Schutz der auf polnischem Gebiet liegenden Kapitelsgüter ersuchen. In der Eingabe wird moniert, dass das Polenkonkordat keinen Besitzanspruch auf die Güter für das Breslauer Domkapitel garantiert, sondern für diese nur eine gesonderte Vereinbarung vorsieht. Daher ersuchen Bertram und das Domkapitel den Kultusminister, sich beim Heiligen Stuhl und gegebenenfalls bei der polnischen Regierung für den Schutz der Kapitelsrechte einzusetzen. Pacelli bewertet es als ungewöhnlich, dass sich Fürstbischof und Domkapitel nicht direkt an den Heiligen Stuhl wandten, sondern vielmehr diesem gegenüber den Schutz des preußischen Staats, der mehrfach die Rechte der katholischen Kirche beugte, und des protestantischen und liberalen Kultusministers anriefen.Betreff
Il Concordato polacco ed i beni della Chiesa cattedrale di Breslavia
                            
                        Stamane il Consigliere Ministeriale Sig. Denk
L'istanza comincia col ricordare come l'anzidetta chiesa cattedrale possiede da secoli in Tscheschen, Conraden e Tscheschenhammer dei beni (consistenti in un fondo ed in foreste della superficie totale di circa 3000 ettari) legittimamente acquistati nel 1622, i quali furono ad essa lasciati anche al momento della secolarizzazione
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1923 e 1924 la cassa del Duomo ricevette
        complessivamente appena 5.000 Marchi. Soltanto grazie ai pagamenti in
            parte ripresi dallo Stato prussianoNel Concordato fra la Sede Apostolica e lo Stato polacco
Prescindendo dal contenuto della surriferita supplica, di cui giudicherà nel Suo superiore senno l'Eminenza Vostra Reverendissima, sembra in verità alquanto singolare che l'Eminentissimo (col suo Capitolo), invece di rivolgersi direttamente alla S. Sede, la Quale è stata sempre così larga di difesa e di
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aiuto, invochi di fronte ad Essa la protezione dello
        Stato prussiano, ‒ che tante volte ha violato i diritti della Chiesa cattolica, ‒ ed in
        particolar modo l'intervento del protestante e liberale Ministro attuale del Culto, Dr. Becker.Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
