Dokument-Nr. 42
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 15. Februar 1922

Regest
Pacelli berichtet auf Grundlage eines Artikels der "Katholischen Korrespondenz" über die Beratungen des Hauptausschusses des preußischen Landtags vom 8. Februar 1922 den Haushaltstitel "Kirchenverwaltung" betreffend. Der MSPD-Abgeordnete Heilmann fragte nach der Position der preußischen Regierung zur Konkordatsfrage, zur Aufnahme der Schulfrage in ein Konkordat und angesichts der Bemühungen um ein Bayernkonkordat zum Abschluss eines eigenen Konkordats für Preußen. Kultusminister Boelitz antwortete, dass er den Inhalt der Konkordatsverhandlungen zwischen dem Heiligen Stuhl und Bayern auf der einen und dem Reich auf der anderen Seite nicht kenne und dass es seitens Preußens keine Verhandlungen für ein Konkordat gegeben habe, sondern lediglich solche über die Anwendung der Reichsverfassung auf die Beziehungen zwischen Kirche und Staat. Auf die Frage des KPD-Abgeordneten Schulz nach der Position der Regierung zur Trennung von Kirche und Staat antwortete Boelitz, dass diese Frage sein Ministerium unablässig beschäftige. Auf eine weitere Frage Heilmanns, welche Haltung Preußen im Reichsrat gegenüber einem Reichskonkordat einnehmen werde, musste Boelitz zugeben, dass dieses Thema noch nicht behandelt worden sei. Der Antrag der Zentrumspartei auf Erhöhung der Dotationen für die Diözesanverwaltungen wurde mit den Stimmen der bürgerlichen Parteien ebenso angenommen wie ein gemeinsamer Antrag von DNVP, DVP und DDP zur Gleichstellung der Juristen und Arbeitskräfte der protestantischen Konsistorien mit den staatlichen Angestellten. Darüber hinaus wurden drei Anträge zur Finanzierung von Bauwerken und Mitarbeitern sowohl der katholischen als auch der evangelischen Kirche angenommen. Abgelehnt wurde dagegen ein Antrag der USPD, den Pacelli als schlichte Provokation bezeichnet, durch den alle Ausgaben für die Kirchen seit Annahme der Reichsverfassung gestrichen werden sollten zugunsten der Unterstützung armer Kinder.
Betreff
Discussioni nella Commissione del Landtag prussiano circa i rapporti fra Chiesa e Stato
Eminenza Reverendissima,
La Commissione principale del Landtag Prussiano, discutendo nella seduta dell'8 corrente il capitolo del bilancio: "Amministrazione ecclesiastica", trattò vari argomenti, i quali si riferiscono ai rapporti fra Chiesa e Stato. Stimo quindi opportuno di darne notizia all'Eminenza Vostra Reverendissima secondo la relazione pubblicata dalla Katholische Korrespondenz .
Il deputato Heilmann, socialista maggioritario, cominciò col chiedere al Governo informazioni intorno allo stato della questione del Concordato. Tutto ciò che si dice intorno ad esso (osservò l'oratore), sembra preoccupante per una doppia ragione: innanzi tutto, perché nel medesimo dovrebbe essere inclusa anche la questione scolastica, ed inoltre perché, a quanto pare, la Baviera vorrebbe concludere un Concordato indipen-
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dente. L'Heilmann domandò che cosa intenda di fare la Prussia, e quale sia il suo atteggiamento di fronte al Concordato per il Reich , di cui pure si parla.
Il Ministro del Culto Sig. Boelitz dichiarò di non conoscere il contenuto del Concordato bavarese e notò doversi ad ogni modo attendere (e lo stesso vale altresì per un eventuale Concordato col Reich) che esso venga presentato ai Corpi legislativi, non essendo conforme agli usi diplomatici che le trattative confidenziali si pubblichino innanzi tempo. Aggiunse che ancora non si sono intavolate trattative tra la Prussia e la Santa Sede per un Concordato, ma bensì per l'applicazione ai rapporti tra Chiesa e Stato del nuovo diritto costituzionale del Reich e degli Stati confederati.
Il comunista Schulz (Neukölln) domandò quando pensi il Governo di attuare la separazione dello Stato dalla Chiesa. Il summenzionato dep. Heilmann chiese inoltre quale punto di vista la Prussia si proponga di sostenere nel Reichsrat circa le trattative della S. Sede col Reich.
Il Ministro Boelitz rispose che la questione della separazione è oggetto di incessanti lavori nel suo Ministero, ma che il Gabinetto non ha ancora esaminato quale attitudine esso debba prendere nel Reichsrat rela-
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tivamente al Concordato col Reich.
Fra le varie mozioni ve ne fu una presentata dal Centro, chiedente l'aumento degli assegni per le Amministrazioni diocesane. Essa venne accettata coi voti dei partiti borghesi. Nella discussione i deputati Rhiel, dott. Eismann e dott. Lauscher insistettero sul fatto che lo Stato, cogli aumenti finora concessi, tanto più che esso si ostina a pagarli in carta moneta, non soddisfa all'obbligo assunto nelle Convenzioni colla S. Sede, di provvedere largamente anche alle Amministrazioni suddette.
Rispondendo ad analoga interrogazione del deputato Lauscher, il rappresentante del Ministro delle Finanze dichiarò che nel riscatto delle prestazioni finanziarie dello Stato verso la Chiesa si dovrà tenere conto del sopravvenuto deprezzamento del denaro.
Una mozione dei tedesco-nazionali, del partito popolare tedesco e dei democratici, chiedente per i giureconsulti e gli avventizii dei Concistori protestanti lo stesso trattamento degli impiegati equiparati delle Amministrazioni dello Stato, fu approvata coi voti di tutti i partiti borghesi.
Furono inoltre discusse tre mozioni presentate dai medesimi partiti borghesi, di cui l'una domandava un milione, tanto per la Chiesa cattolica quanto per la protestante, allo
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scopo di aumentare gli onorari dei coadiutori, vicari, cappellani, ecc.; la seconda chiedeva che il fondo per l'adempimento degli oneri di costruzione incombenti allo Stato riguardo alle chiese e alle scuole fosse accresciuto non di tre, ma di nove milioni; la terza proponeva di stanziare in forma di anticipo i mezzi per l'aumento degli stipendi agli organisti. Dette mozioni furono tutte accettate. Riguardo, alla seconda i deputati Rhiel e dott. Eismann, contrariamente alle asserzioni del Governo, rilevarono come, secondo ripetute decisioni della Corte suprema, non si tratta di impegni limitati da parte dello Stato, ma che <dovendo invece> 1 l'ammontare di tali oneri deve 2 essere fissato secondo il bisogno.
Finalmente fu discussa una mozione dei socialisti indipendenti, i quali reclamavano che i fondi, iscritti nel bilancio a favore di chiese e di istituzioni ecclesiastiche dopo l'accettazione della Costituzione del Reich, venissero cancellati ed attribuiti invece all'assistenza per l'infanzia. Tale mozione, ispirata più dal bisogno di creare agitazioni che dal desiderio di giovare ai bambini, sembrò troppo vaga e generica anche ai socialisti maggioritari, ed in tal guisa, sostenuta alla fine dai soli comunisti, venne respinta.
Nel riferire quanto sopra all'Eminenza Vostra, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
2Hds. gestrichen von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 15. Februar 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 42, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/42. Letzter Zugriff am: 19.04.2024.
Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 25.04.2017.